Costanza, rispetto e tradizione
Noi non vogliamo e non siamo in grado di addentrarci in disquisizioni filosofiche profonde e articolate.
Quello che cerchiamo di trasmettere ai nostri allievi è la costanza nelle cose, il rispetto per tutti e per tutto e tenere conto dell'esperienza e della tradizione.
Il resto viene da sé.
La Scuola Bushido e le competizioni agonistiche
Il Karate da noi praticato non è "sportivo" ma "Tradizionale" (con tutta la complessità che implica questa definizione).
La nostra volontà è quella di "utilizzare" il Karate come Via di formazione, Via per migliorare noi stessi, Via per stare bene ed anche Via per divertirci.
Entrare nei circuiti delle gare significa uscire dalla Tradizione ed entrare nello sport (con tutti i pregi che lo sport ha ma anche con i suoi difetti).
E' vero che la gara affina lo spirito, rende più forti e ci mette in "gioco", ma è anche vero che noi non facciamo uno sport ma un'arte (marziale) e che quindi le gare non sono fondamentali.
E' altrettanto vero però, che noi stessi arriviamo da un passato di gare, di campionati, italiani e internazionali, ecc.., e pertanto capiamo perfettamente il valore delle competizioni.
Per questa ragione ai nostri allievi che desiderano cimentarsi nelle competizioni dedichiamo un giorno supplementare con una preparazione specifica, ma spieghiamo e sottolineiamo che la gara non è assolutamente il fine del Karate ma solo un modo interessante per scoprirne altri aspetti.
Quello che desideriamo sia chiaro è che la gara della vita non si vince nelle competizioni agonistiche, ma giorno dopo giorno con costanza, rispetto e tradizione.
Nota
Per tutti gli allievi, ogni tanto, in occasione di stage/allenamenti nella nostra palestra o in palestre amiche, può capitare che organizziamo quella che noi chiamiamo "Gara Festa". La "Gara Festa" non è legata a nessuna competizione sportiva ufficiale. Quello che facciamo è far provare a chi lo desidera (qualsiasi età e grado abbia) cosa significa partecipare ad una "vera" gara sportiva di Kata. In questa gara i maestri e gli istruttori aiutano ad "arbitrare" e il risultato è che tutti i partecipanti si mettono in gioco: l'impegno è pari a quello di una "finale nazionale" e al termine tutti sono premiati.
E poi, alla fine... tutti a mangiare insieme.