Sotto il cielo tutti sanno che il bello è bello, di qui il brutto,
sanno che il bene è bene, di qui il male.
È così che essere e non-essere si danno nascita fra loro,
facile e difficile si danno compimento fra loro,
lungo e corto si danno misura fra loro,
alto e basso si fanno dislivello fra loro,
tono e nota si danno armonia fra loro,
prima e dopo si fanno seguito fra loro.
Lao Tzu, Tao Te Ching, il libro della via e della virtù, cap. 1
I concetti di yin e di yang sono fondamentali per i pensieri e le culture orientali. Sono difficili da definire e la loro comprensione avviene gradatamente, attraverso la comprensione dei molteplici aspetti che li caratterizzano. Yin e yang sono opposti, interdipendenti, hanno radice l'uno nell'altro e contìnuamente si trasformano l'uno nell'altro. Non sono entità assolute ma relative l'una all'altra.
Per facilitarne l'intuizione si sono spesso usati metafore e simboli, perché:
La via che ingloba tutte le leggi dell'universo non può essere espressa tramite il linguaggio umano
(Lao Tzu, Tao Te Ching, cap. 1)
Ciò che viene scritto non può per nulla esprimere quello che è detto
Quello che viene detto non può affatto esprimere ciò che è pensato
(Yi Jing, Grande commentario, cap. 13)
Nel Yi Jing (I King, Libro dei Mutamenti) yin e yang vengono rappresentati da una riga spezzata e da una riga continua. La combinazione in trigrammi dei simboli yin e yang dà luogo ad otto trigrammi ed ai 64 esagrammi che nel Yi Jing simboleggiano tutti ì possibili fenomeni esistenti nell'universo.
Il Taijitu, "culmine supremo", rappresenta l'unità, la complementarietà, l'opposizione, l'interdipendenza e la trasformazione dinamica e reciproca di yin e yang.